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In occasione del suo 90º anniversario, Molteni&C guarda indietro ad alcuni dei prodotti che hanno plasmato la sua storia. Quattro pezzi sono stati selezionati dalla sua collezione per essere Icone Molteni&C: le poltrone D.154.2 e D.151.4 di Gio Ponti; il tavolo Arc di Foster+Partners; e la libreria Graduate di Jean Nouvel.
UN CAPOLAVORO DA VILLA PLANCHART
Come tanti arredi di Gio Ponti, la poltrona D.154.2 viene progettata per un committente, anzi, per una villa a Caracas, disegnata da Ponti in ogni minimo dettaglio. Un design globale che contraddistingue il Maestro del ‘900. Villa Planchart (1953-57) è un’opera d’arte totale, realizzata per i collezionisti Anala e Armando. “A disegnarla, ho dedicato tutto me stesso, e in essa ho potuto mettere in atto in pieno il mio modo di pensare un’architettura, nell’esterno e nell’interno”, scrive Ponti su Domus.
L’edificio, gli interni e gli arredi nascono dai viaggi in America Latina, “dall’aver visto alcune minori ma bellissime cose di Niemeyer”, prosegue “e dall’aver pensato, per contrasto invece, al Pedregal di Luis Barragàn, a Città del Messico, cioè alle massicce ville tanto radicate nella roccia di lava, quanto questa mia costruzione ne appare distaccata”. L’architettura ha un gioco interno di invenzioni e divertimenti, ricco come la vegetazione tropicale che ingloba: il patio decorato da Melotti, le finestre e i balconcini teatrali che si affacciano sul vuoto del salone, i soffitti colorati.
Telegrammi viaggiano da Milano a Caracas, come viaggiano per l’Oceano le navi che trasportano marmi, mosaici, divani, poltrone, piatti decorati d’oro, luci. Anche la poltrona D.154.2, avvolgente e dal profilo sinuoso, con un guscio in poliuretano, rigido ma accogliente, giustapposto alla contro scocca imbottita e morbida, sempre in poliuretano, è un gioco combinatorio, nata per essere guardata, dall’alto o in prospettiva, ma anche per la vita della casa.
Ponti la ripropone nella Casa industrializzata Feal all'XI Triennale di Milano (1957), scocca e contro scocca bianche, con cuscino verde, piedini in acciaio cromato con puntali d’appoggio in materiale plastico antiscivolo.
Oggi è rieditata da Molteni&C anche in versione outdoor, con nuovi materiali e accorgimenti tecnici che ne garantiscono la resistenza e la durata nel tempo. Grande successo internazionale, vince nel 2016 il Wallpaper Design Award e nel 2024 il Compasso d’Oro alla Carriera al Prodotto.
UNA SCULTURA IN LIGHT CONCRETE
Sintesi perfetta di solidità e leggerezza, trasparenza e volumi, il tavolo Arc si ispira al Millenium Dome, la gigantesca cupola di 320m di diametro, sorretta da montanti d'acciaio alti 100m, progettata da Sir Richard Rogers a Londra per celebrare il nuovo Millennio, oggi conosciuta come O2 Arena. Espressione della Cool Britannia, è un capolavoro strutturale innovativo nell’uso dei materiali e delle tecnologie, come il tavolo progettato nel 2010 dallo studio londinese Foster+Partners, uno dei più innovativi al mondo che, dalla sua fondazione nel 1967, promuove un approccio sostenibile all’architettura e propone soluzioni integrate di design.
Dalla collaborazione con il Gruppo Molteni e con i suoi dipartimenti di ricerca e sviluppo, sono nati tanti progetti e arredi che hanno sfidato il tempo, come Arc, che è light concrete, in cemento e fibre organiche, il Ductal, otto volte più resistente e dieci volte più forte del cemento convenzionale.
Il basamento del tavolo, stampato in un unico blocco e colorato in massa, in bianco, grigio, bronzo, nero e cemento color mattone, ricorda una tensostruttura nelle sue forme scultoree. Il piano è in vetro temperato, rotondo e ovale, bisellato ai bordi, nove le finiture, tra vetro extralight e marmi, ideale per interni e per esterni.
“Crediamo che la qualità di ciò che ci circonda abbia un’influenza diretta sulla qualità della nostra vita”
ricorda lo studio Foster + Partners.
Così ogni progetto sfida le forme convenzionali, rispettando le funzioni e la cura per il dettaglio. Il tavolo combina caratteristiche strutturali di resistenza ed elasticità con concetti innovativi come la totale riciclabilità e il basso effetto ambientale del ciclo produttivo, che lo rendono un progetto sempre contemporaneo, nonostante sia stato progettato quasi quindici anni fa.
Arc è stato premiato nel 2011 con l’Elle Decor Design Award.
UNA VIAGGIANTE ANNUNCIAZIONE DELL'ITALIA
“Una nave italiana è un pezzo d’Italia, essa deve rappresentare gli aspetti superiori e di maggior prestigio del gusto, della cultura, delle arti, dell’artigianato italiani.”
Il 21 marzo 1950 sul “Corriere della Sera” Gio Ponti firma un articolo – Occorre che sui nostri bastimenti gli stranieri imparino l’Italia – quasi un manifesto di quell’idea di italianità che ha indirizzato la sua convinzione del primato italiano nell’arte e nell’artigianato.
Autore degli allestimenti di quattro transatlantici e due navi da crociera tra il 1949 e il 1951 – Giulio Cesare, Andrea Doria, Conte Biancamano, Conte Grande, Africa, e Oceania –, Ponti li concepisce come case galleggianti, piccole città in movimento con luoghi di ritrovo come le sale da pranzo e da ballo, per le quali chiede la collaborazione dei suoi amici artisti, da Fontana, Fiume, Funi e Campigli agli artigiani artisti, come Fornasetti, Ruju e Gambone, perché testimoniassero con la loro presenza la vivacità della cultura italiana. Anche negli interni di navi, come negli interni di case in questi anni, Ponti scatena il divertimento decorativo per eccesso.
“Navi cariche d'arte, viaggiante annunciazione dell'Italia”
scrive.
Appassionato da sempre al tema dell'arredo navale – ammirava Pulitzer e la sua famosa motonave Victoria del '31 – Gio Ponti disegna ogni dettaglio degli interni e progetta per le navi, con lievi varianti, la poltroncina rieditata nel 2017 come D.151.4.
Un arredo perfetto per le case galleggianti e per gli spazi contemporanei, che si caratterizza per la struttura avvolgente in massello di noce canaletto, i comodi braccioli, la seduta in massello con cinghie elastiche tamponata con poliuretano da taglio a quote differenziate, i piedi in legno massello con puntali in ottone conificato, i rivestimenti tessili e pelle della collezione Molteni&C. Testimonianza vivente e diretta dello spirito creativo italiano, promosso del maestro milanese nel mondo, la D.151.4 diventa subito un best seller. Non per niente, il ricorrente aforisma – “basta essere Italiani” – viene esemplificato nell’editoriale con cui, nel 1928, inaugura il primo numero della rivista “Domus”: La casa all’italiana.
ARCHITETTURA IN MINIATURA
Sospesa e componibile, minimale e leggera, Graduate è l’opera di un grande maestro che, per la progettazione di questa libreria si ispira alla sua esperienza di architetto e, in particolare, alla modalità con cui si costruiscono le solette dei ponti in cemento armato. Jean Nouvel, nato a Fumel nel 1945, una carriera quasi cinquantennale coronata da un premio Pritzker nel 2008, la disegna nel 2003.
“Credo che il design, e più precisamente l’arredo, siano da considerarsi vere e proprie architetture in miniatura destinate agli interni”, racconta l’architetto francese. “Un architetto che fa design”, come si definisce, non poteva che progettare oggetti elementari e semplici, piccole architetture a tutti gli effetti, “piccole non in senso quantitativo o peggiorativo, ma piuttosto in senso affettivo”, come Graduate, una virtuosa libreria sospesa, risolta da un’unica mensola ancorata a parete o soffitto.
Gli esili tiranti in acciaio sostengono i ripiani regolabili, in legno e alluminio, che paiono galleggiare nel vuoto grazie a meccanismi invisibili. Il segreto è racchiuso nel ripiano superiore, a forte spessore che permette di distribuire il peso uniformemente lungo tutta la superficie della libreria, con una portata utile di 125kg. Anche i ripiani sono tecnologicamente avanzati: il cuore è in compensato, il rivestimento esterno è in alluminio anodizzato naturale o nero.
“L’architettura è stata affascinata dalle macchine e la sua estetica lo ha espresso fino all’high-tech. Ma se si osserva l’evoluzione attuale delle tecniche, ciò che mi colpisce è la misura in cui stiamo andando verso un controllo assoluto della materia. Io la chiamo estetica del miracolo”, dice Jean Nouvel.
Esito di una lunga e intensa collaborazione con il Gruppo Molteni, Graduate prosegue la tradizione di arredi nati per esigenze specifiche e progetti speciali, e diventati poi prodotti in catalogo, come il tavolo Less, disegnato da Nouvel per la Fondation Cartier di Parigi, inaugurata nel 1995.
Numerosi i premi e riconoscimenti ricevuti, come la selezione nell’ADI Index del 2004 e il Design Award of The Federal Republic of Germany (Design Preis) nel 2006.
“Vivere alla Ponti” uno stile di vita che ha alimentato una carriera creativa di sei decenni
L’arte della navigazione, la funzione per il viaggio, il segno che si fa icona e il design navale che ha affascinato il maestro Gio Ponti.
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