Cerca per articoli, rubriche o altro
Il progetto degli architetti Harrison, Abramovitz & Harris nasce come primo ampliamento dell’area a est del Rockefeller Center, progetto di Raymond Hood, realizzato nel corso degli anni ’30, capolavoro dell’art deco americana. Il committente è ancora Nelson A. Rockefeller, che nel 1957 diede il via ai lavori di scavo. Il Time&Life è completato in tempi record e viene inaugurato nel dicembre 1959. Madrina di eccezione è Marilyn Monroe che al Superintendents’ Club incontra stampa e personalità, decretando il successo del grattacielo.
La torre principale, alta 179 metri con i suoi 48 piani, tutto metallo e vetro, resta il progetto più bello degli architetti Harrison, Abramovitz & Harris, per la sua semplicità e il corretto rapporto tra superfici vetrate e l’acciaio della struttura portante. Peculiare è la piazza a “L” antistante l’edificio, con il pavimento a onda che ricorda quello di Copacabana ma pi precisamente ispirato a un ristorante a Belo Horizonte progettato da Oscar Niemeyer nel 1947. In tempi successivi sono state aggiunte una fontana rettangolare e una scultura, “Cubed Curve”, di William Crovello. L’interno è sorprendente. Harrison si occupa personalmente della lobby, rivestita interamente da pannelli di acciaio satinato, cui vengono aggiunte opere d’arte di Josef Albers e la parete di ingresso ispirata a Mondrian, opera di Fritz Glamer. Considerata tutt’ora la più bella lobby di New York, è stata inserita, nel 2002, come Heritage Landmark dalla Preservation Commission di New York.
Oltre a Harrison e Gio Ponti, che progetta l’auditorium posto sul terrazzo del corpo frontale alto 8 piani, altri architetti di grande fama progettano e realizzano spazi all’interno dell’edificio, come Alexander Girard, autore del ristorante La Fonda del Sol, ispirato al Sud America sia nella cucina che nell’arredo curato in ogni dettaglio; Charles Eames, con le reception e lobby della rivista Time poste al 27°, 28° e 29° piano; William Tabler, che progetta il ristorante corporate di Time posto al 47° piano; George Nelson, cui si deve l’Hemisphere Club/Tower Suite, al tempo il ristorante più alto di New York, posto al 48° piano.
Questi spettacolari spazi, progettati da designer e architetti tra i pi innovativi del dopoguerra, resero il Time&Life Building uno dei luoghi di ritrovo più alla moda di New York, dove si potevano incontrare personalit del mondo dell’informazione – come Henry R. Luce, chief editor di Time – del mondo dello spettacolo, come Marilyn Monroe, fotografi, come Robert Capa o Lionel Feininger, businessman e imprenditori di successo, su tutti Nelson Rockefeller, e naturalmente politici e uomini di stato, come John Fitzgerald Kennedy, 35 presidente degli Stati Uniti.
La vita al Time&Life fin dall’inaugurazione era intensa e stimolante. I giornalisti di Time Inc. chiamavano tutto il complesso la “Casa”, una meta imprescindibile per ogni turista in visita a New York, grazie anche ai ristoranti e luoghi di ritrovo ospitati nel building. Il Time&Life stato protagonista di film e serie televisive, come “I sogni segreti di Walter Mitty” (“The Secret Life of Walter Mitty”) del 2013, in cui il protagonista, un responsabile negativi interpretato da Ben Stiller, deve risolvere il mistero di un negativo fotografico scomparso, destinato a essere la nuova copertina di Life. Anche nella serie televisiva di grande successo “Mad Men”, ambientata negli anni ’60, il building è protagonista. Un palcoscenico d’eccezione, che rappresenta il “manifesto del design e dell’architettura” americani del dopoguerra.
Come tanti arredi di Gio Ponti, la poltrona D.154.2 viene progettata per un committente, anzi, per una villa a Caracas, disegnata da Ponti in ogni minimo dettaglio.
“Vivere alla Ponti” uno stile di vita che ha alimentato una carriera creativa di sei decenni
L’arte della navigazione, la funzione per il viaggio, il segno che si fa icona e il design navale che ha affascinato il maestro Gio Ponti.
Grazie per esserti registrato.